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- Data di creazione 06/05/2025
- Ultimo aggiornamento 08/05/2025
BIPOLARISMO E GLOBALIZZAZIONE (i nuovi assetti geopolitici e ideologici dopo la fine della Seconda guerra mondiale)
Alla fine della Seconda guerra mondiale, i vincitori (anglo-americani e sovietici) si ritrovano in disaccordo e divisi sugli assetti geopolitici postbellici, sul patrimonio ideologico, sui valori proclamati, sui modelli politico-istituzionali e di sviluppo economico adottati.
L’URSS, ormai la principale potenza europea, è un paese comunista, a partito unico, con un’economia pianificata e centralizzata, un’etica anti-individualistica fondata su disciplina e sacrificio; gli USA sono una potenza mondiale, una democrazia dalle ampie libertà personali, con un’economia basata sul libero mercato e la libera iniziativa, un’etica individualistica, centrata sul successo personale.
L’URSS vuole veder legittimato il suo ruolo di grande potenza e sviluppare un campo socialista chiuso e autosufficiente; esige sicurezza ai propri confini attraverso il controllo dell’Europa orientale. Gli USA, che già prima della guerra erano la massima potenza, temono e vogliono contenere l’espandersi dell’influenza sovietica e dare vita a un mercato mondiale in regime di libera concorrenza e in un contesto internazionale di democrazie.
Nell’immediato secondo dopoguerra, gli interessi difficilmente conciliabili di URSS e USA, le diverse e per molti aspetti incompatibili visioni del mondo, i reciproci sospetti nonché la parallela tendenza a sopravvalutare la forza e le capacità l’uno dell’altro portano al formarsi di due campi antagonistici destinati a dar vita alla costituzione di un nuovo ordine mondiale bipolare.
L’Europa ne risulta divisa in due contrapposti blocchi di alleanze, in due aree separate e ostili, ideologicamente avverse, caratterizzate da economie e sistemi politico-ideologici alternativi e legate all’egemonia delle due grandi potenze.
Il muro di Berlino, che dal 1961 divide la zona sovietica da quelle occidentali della città, è l’espressione tangibile della linea di confine che contrappone i due blocchi e che Churchill (politico e Primo ministro del Regno Unito) già nel 1946 aveva chiamato “cortina di ferro” (separazione, territoriale e ideologica, fra i paesi dell’Europa occidentale e quelli dell’Europa orientale).
Il confronto bipolare si allarga ben presto su scala mondiale e gran parte del mondo viene spartito in sfere di influenza, secondo frontiere legate fondamentalmente alla capacità di USA e URSS di ampliare la propria egemonia.
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