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- Data di creazione 09/01/2025
- Ultimo aggiornamento 09/01/2025
D'ANNUNZIO GABRIELE - LA PIOGGIA NEL PINETO
La lirica, pubblicata nel 1903, appartiene alla sezione centrale di Alcyone, dedicata all’estate. Il poeta, insieme a una donna chiamata Ermione, è sorpreso dalla pioggia mentre passeggia nella pineta di Marina di Pisa. Metricamente la canzone è formata da quattro strofe di 32 versi liberi (ternari, quinari, senari, settenari, ottonari, novenari) ciascuna. L’ultimo verso di ogni strofa è costituito dal nome di Ermione.
Nella lirica si intrecciano i temi della metamorfosi (l’uomo e la donna si fondono gradualmente con lo spirito stesso del bosco) e della musicalità, grazie alla forza evocatrice della parola poetica. La prima trasfigurazione è già nel nome Ermione, con cui il poeta chiama la donna amata, che innesta un rimando al mito da cui poi mutua il repertorio figurativo della metamorfosi. Il poeta invita Ermione a tacere e ad ascoltare le varie modulazioni che le gocce di pioggia producono sulle piante del bosco, cui si unisce il verso della cicala e della rana. La sinfonia dei suoni li conduce gradualmente in una dimensione di sogno, entro la quale avvengono i riti metamorfici: entrambi si fondono nella rigogliosa vita vegetale, che avviluppa i loro corpi (il cuore è come una pèsca, gli occhi sono come sorgenti, i denti sono mandorle acerbe) e il loro essere (i pensieri, l’anima). La lirica si chiude con la ripresa del tema della pioggia, quasi a prolungare quello stato di estasi cui il poeta e la compagna sono pervenuti.
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