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- Data di creazione 10/12/2024
- Ultimo aggiornamento 10/12/2024
IL DOLCE STIL NOVO
Tra il 1280 ed il 1330 circa, un poeta bolognese, Guido Guinizzelli, e un gruppo sparuto di fiorentini (tra i quali Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia e lo stesso Dante Alighieri) danno vita ad una nuova maniera poetica: lo Stil Novo. Frequenti, nei testi dello Stil Novo, sono i riferimenti a una cerchia esclusiva, quella dei “fedeli d’amore”. Gli stilnovisti pongono l’accento sulla differenza esistente tra il volgo “villano” e i pochi eletti capaci di “amare finemente”. Si delineano così i tratti di un’aristocrazia dello spirito che si definisce non più in base alla discendenza familiare, bensì per cultura, per «altezza d’ingegno», per raffinatezza di costumi, per valore personale. Una siffatta concezione, che mette in primo piano le qualità dell’individuo, trova terreno fertile nel tessuto sociale dei Comuni, sicché essa viene fatta propria soprattutto dagli strati più elevati della borghesia.
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