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  • Data di creazione 21/03/2025
  • Ultimo aggiornamento 21/03/2025

IL FASCISMO

Un Italia povera e divisa L’Italia esce dalla Prima guerra mondiale vittoriosa sull’Austria-Ungheria. Negli anni successivi una grave crisi economica si abbatte sul Paese: molti rimangono disoccupati e i prezzi delle merci aumentano. Gli operai e i contadini protestano e scioperano, mentre la ricca borghesia e i proprietari delle industrie e delle terre temono che il popolo prenda il potere come in Russia, e che l’Italia diventi un Paese comunista. Anche il re Vittorio Emanuele III teme che questo rischio diventi realtà.

In politica prevale la divisione Al Partito liberale e a quello socialista, già attivi prima della guerra, si affiancano ora anche il Partito popolare, cattolico, e il Partito comunista. Tutti questi partiti lottano l’uno contro l’altro e nessuno è abbastanza forte da governare il Paese.

Il partito fascista prende il potere Le tensioni, le divisioni, la paura, l’incertezza e la povertà che caratterizzano gran parte della popolazione spingono molti italiani alla ricerca di un partito e di un uomo forte, che sappia riportare l’ordine e guidare il Paese fuori dalla crisi. Questa situazione favorisce il Partito fascista, guidato da Benito Mussolini. I fascisti non sono molto numerosi, ma in pochi anni guadagnano molto consenso. Mussolini, infatti, è ostile ai comunisti e ottiene l’appoggio della borghesia, dei proprietari delle industrie e delle terre e di parte dei cattolici. Egli, inoltre, propone di far cessare le divisioni politiche affidando tutto il potere a una sola forza politica. I fascisti partecipano come gli altri partiti alle elezioni, ma combattono gli avversari soprattutto con la violenza. Nell’ottobre 1922 i fascisti sono protagonisti della Marcia su Roma. Il re Vittorio Emanuele III affida l’incarico di guidare il governo a Mussolini perché spera che egli porti la pace. Nel 1924 il Partito fascista vince le elezioni politiche minacciando i rappresentanti degli altri partiti e grazie ai brogli elettorali. Il socialista Giacomo Matteotti, che denuncia queste violenze, viene ucciso. Mussolini assume pieni poteri e diventa un dittatore con il titolo di «Duce», cioè capo di tutti gli italiani.

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COSTRUZIONE DEL CONSENSO_FASCISMO_STORIA 5.pdf
IL FASCISMO_CARATTERISTICHE.pdf