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- Data di creazione 09/03/2025
- Ultimo aggiornamento 09/03/2025
Miguel de Unamuno
Miguel de Unamuno (1864 – 1936) è stato un poeta, filosofo, scrittore, drammaturgo e politico spagnolo di origini basche che, rinnovandoli, ha portato sul piano filosofico i motivi più tipici dell'ispanismo, seppure in opere non sistematiche e quasi sempre di carattere letterario. Canonicamente, viene fatto rientrare nel movimento letterario chiamato Generazione del '98, espressione del modernismo letterario spagnolo. Il suo pensiero nasce dal contrasto fra le istanze della ragione e quelle della vita in una visione di tragica lotta, senza tregua e senza pace. Così il suo modello ideale è la figura di Don Chisciotte, cui dedica il famoso Vita di Don Chisciotte e Sancho (1905). L'eroe di Cervantes viene da lui inteso come suprema incarnazione dell'idealismo umano, che persegue una meta, ricercata e amata non come termine di possesso, ma come miraggio. Personalità controversa e contraddittoria, è sostanzialmente un intellettuale liberale. Nonostante questo, appoggia, agli inizi, la repubblica, ma, a causa del sentimento di delusione dovuto ad alcune scelte del nuovo governo, aderisce, in un primo tempo, al movimento franchista dopo aver sopportato sei anni di esilio (dal 1924 al 1930) per le sue idee repubblicane, ed essersi più volte scagliato contro il militarismo, da lui considerato sofisticatore del genuino concetto di patria. Resterà ben presto deluso anche dal franchismo, una volta resosi conto dei suoi obiettivi totalitari. Essendo una personalità importante della cultura internazionale, nonché filosofo e grecista, Unamuno mantiene il suo ruolo di rettore dell'Università di Salamanca, la più prestigiosa di Spagna, anche sotto il franchismo, nonostante appoggiasse in modo tiepido il regime. Al centro della sua tormentata tematica si pone il problema religioso, di cui parla in La mia religione (1910), Del sentimento tragico della vita (1913), L'agonia del cristianesimo (1925). Svuotando il Cristianesimo di ogni struttura dogmatica, Unamuno si accanisce contro la "casta sacerdotale", monopolizzatrice del dogma e mortificatrice del genuino spirito cristiano. El Rector, come era conosciuto in Spagna, fu anche importante innovatore del romanzo: attraverso un parallelismo tra la figura dell'autore e Dio, da un lato, e del personaggio e l'uomo, dall'altro, nel suo romanzo Nebbia del 1914, cercò di alludere al mistero della fede: Augusto Pérez, il protagonista di quello che Unamuno si rifiuta di chiamare romanzo e per cui inventa il nome "nivola", deve infatti alla f ine affrontare Unamuno stesso, il suo creatore. A questa impostazione sottende la concezione dell'umanità e della vita come un sogno di Dio. Augusto però si ribella, affermando che è in funzione di lui che, in realtà, il suo creatore esiste. Unanumo fu anche poeta di un lirismo rude ed efficace: celebri sono le sue Poesie (1907) e Il Cristo di Velázquez (1920).
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