[featured_image]
Login is required to access this page
  • Versione
  • Download
  • Dimensioni file 3.86 MB
  • Conteggio file 2
  • Data di creazione 28/01/2025
  • Ultimo aggiornamento 28/01/2025

PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1412/1416 - 1492) venne definito “el monarcha de la pittura” dal grande matematico Luca Pacioli, che era anche suo amico e che con queste parole intendeva omaggiare la statura del grande pittore.

Piero della Francesca è uno degli artisti cardine del Rinascimento italiano: la sua pittura fatta di armonia e geometrismo, luminosa, prospetticamente calibrata su di una costruzione matematicamente impostata, razionale, misurata in ogni singolo dettaglio, ha appassionato generazioni di amanti dell’arte.

Benché sia uno dei massimi artisti del Quattrocento, di Piero della Francesca si sa relativamente poco. Ci sono per esempio dei punti oscuri sulla sua formazione: i primi documenti che lo riguardano risalgono ai primi anni Trenta, dopodiché viene menzionato in un documento del 1439, quando era collaboratore di Domenico Veneziano, mentre nel 1445, a trentatré anni, gli viene già commissionata la sua prima opera importante, ovvero il Polittico della Misericordia.

Ci sono poi diverse opere ricordate dalle fonti che sono però andate perdute e, inoltre, su diversi suoi dipinti la cronologia non è sicura.

Fu poi artista itinerante, anche se viene associato al clima culturale di Urbino, città dove si trattenne tra il 1469 e il 1472: i suoi orizzonti però spaziavano oltre.

Piero della Francesca è stato uno degli artisti più influenti del suo tempo, e la sua arte ha fornito suggestioni a molti pittori della generazione successiva, alcuni dei quali, come Luca Signorelli e Perugino, furono anche suoi allievi diretti, mentre altri, come Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Melozzo da Forlì e Raffaello Sanzio, sono comunque legati a Piero della Francesca. Anche per questa ragione, Pacioli lo riteneva il re dei pittori: con la sua definizione aveva infatti segnalato, “il grande influsso del pittore di Borgo su tutta l’arte italiana dell’Emilia e del Veneto, della Toscana meridionale, come dell’Umbria, delle Marche e delle Romagne, dalla corte degli Estensi alla bottega di Giambellino, dalla turrita Cortona alla reggia di Federico da Montefeltro, dal tempio malatestiano alla cittadella forlivese degli Sforza e al santuario di Loreto”. E da tutte queste terre, “si estese la riforma pierfrancescana su Roma e Viterbo, su Napoli e Messina, dal palazzo Vaticano alla cappella Mazzatosta, dagli anonimi affreschi di Monteoliveto in Napoli alla pittura rinnovatrice di Antonello”.

La riforma di Piero della Francesca è in altri termini la sua pittura rigorosa e matematica, che avrebbe condizionato l’arte di diversi grandi autori.

Attached Files

File
IMMAGINI_DITTICO_BRERA_PDFRANCESCA.pdf
PIERO DELLA FRANCESCA_BIOGRAFIA, STILE, OPERE.pdf